Linosa

Linosa

Portfolio

L’isola dei colori

Qualcuno ha scritto sulla parete di un vecchio fortino militare

”L’ISOLA DEI SOGNI”  LINOSA e’ cosi che appare, quasi emersa dal nulla, in mezzo a quel mare azzurro-smeraldo , nera e selvaggia, sola  e gelosa  dei suoi tesori naturali, alla vista dei passeggeri che all’alba  sul ponte della nave ancora strofinandosi gli occhi credono di non essere ancora  svegli e  di vivere un sogno. Siamo  in pieno canale di Sicilia a nord est di LAMPEDUSA da cui dista 31 miglia e 71 miglia  da porto EMPEDOCLE.

LINOSA sembra  un’enorme colata lavica, dovuta alla eruzione   di un vulcano spento da secoli, tre sono le vette che comunque non superano i  200m, MONTE VULCANO, MONTE ROSSO, MONTE NERO. Il  piccolo paese si trova fra il monte Vulcano e  monte ROSSO e del resto e’  l’unico posto adatto per  ospitare il centro abitativo. Tutte le case di Linosa hanno lo stesso stile  uno o due piani  con il tetto a terrazzo, un tempo utile per la raccolta dell’acqua piovana ma quello che caratterizza le abitazioni e’ la maniera vivace con cui sono dipinte le facciate, i colori rendono il paese una tavolozza  di policromie allegre e serene, ottimi soggetti per fotografi. I LINOSANI o LINOSARI sono  circa 500 persone in gran parte  discendenti  dei pionieri  che per  volere del governatore SANVISENTE inviato dal GOVERNO BORBONICO si stabilirono sull’isola nel 1845, essi provenivano da AGRIGENTO, da USTICA e da PANTELLERIA. Comunque al pari di LAMPEDUSA l’isola fu abitata da tempi più remoti, ne sono testimonianza resti di abitazioni, reperti archeologici, trovati sia sulla terra ferma che sotto la superficie dell’acqua, sicuramente, nel tempo romani e arabi crearono piccole comunità che dovettero lottare con la mancanza di quel elemento liquido tanto prezioso per la vita; l’acqua,ecco pesche ancora sparsi sull’isola troviamo cisterne per la raccolta dell’acqua piovana costruiti in epoca romana. Negli anni 30 si costruì nella parte settentrionale dell’isola (località Mannarazza)  “u Gibbiuni”un sistema per la raccolta che sfruttava una grande superficie di pietra lavica liscia e inclinata, oggi la costruzione e’ abbandonata  sostituita da un efficiente dissalatore. Contrariamente a quanto si può pensare, visto anche i fondali attorno ai pescosi, gli abitanti di LINOSA si sono sempre dedicati all’agricoltura piuttosto che alla pesca, scelta forzata dalla mancanza di un porto  adeguato ma comunque favoriti dalle grandi potenzialità del terreno. Sull’isola sono coltivati vari generi di ortive, uve, pomodori, fichi e le celebri piccole lenticchie con le quali si cucinano ottime zuppe, capperi un tempo spontanei oggi sono pi frequentemente coltivati. E’ una vita semplice e a contatto con una natura ancora incontaminata quella dei LINOSARI, lontani dalle realtà industrializzate e dalle nevrosi consumistiche vivono ancora come una festa l’arrivo della nave unico contatto fisico con il resto del mondo. La grande ricchezza di Linosa e’ quindi il suo ambiente reso ancora integro sia dalla lontananza. Ma anche dai suoi abitanti consapevoli  che il futuro e’ il mantenimento e la salvaguardia  del patrimonio culturale e ambientale. La limpidezza del mare, le  luminose e articolate coste, l’affascinante interno dell’isola costituiscono  un ecosistema  nel quale si sono inserite specie marine come la “CARETTA CARETTA” tartaruga marina che viene a deporre le uova  nella  spiaggia  di cala POZZOLANA, e la BERTA MAGGIORE (chiamata  dai linosari “turriaca”) uccello  simile al gabbiano ma decisamente notturno che e’ presente sull’isola  con una numerosa colonia  dove nidifica. L’isola essendo in una posizione favorevole ospita uccelli che sostano durante le migrazioni e quindi e’ luogo ideale per gli studiosi e per gli appassionati di birdwatching.

Ma il pezzo forte e’ il suo mare, limpido, luminoso, travolgente per i colori, per i suoi fondali, per la sua fauna e flora  ancora incontaminato e ricco di vita. E’ il mediterraneo  culla di civiltà che qui ancora detta la sua, che mostra la sua immensa vita e la sua capacità a lottare contro i danni che l’uomo apporta sistematicamente ai suoi abitanti e alle sue coste. Chi sceglie LINOSA lo fa per il suo mare per sprofondarci dentro  per viverlo come parte di noi stessi per scoprire i suoi misteri e amarlo nella molteplicità dei suoi aspetti. Le sue coste sono quasi interamente rocciose talvolta precipitano in mare, specialmente nel lato orientale, sprofondano nell’abisso regno incontrastato di grosse cernie, dentici, ricciole a volte qualche piccolo squalo fa la sua comparsa curioso e allo stesso tempo timoroso guardando noi strani esseri rumorosi in quel ambiente dove lui e’ il padrone. Nel lato meridionale la costa pur essendo rocciosa e’ più accessibile unica eccezione la spiaggia di POZZOLANA di PONENTE racchiusa fra le pendici di MONTE NERO e il molo occidentale. La spiaggia e’ costituita da grossolana  pietra lavica nera detta “linosite“e cenere, si estende per un centinaio di metri ed e’ il luogo dove la “CARETTA CARETTA “va a deporre le uova, quindi essendo l’unico posto accessibile per prendere il sole in maniera comoda  bisogna fare attenzione ai nidi che comunque sono segnalati grazie ai volontari .

Spero di essere riuscito con queste poche righe almeno a suscitare la vostra curiosata a conoscerla, a viverla anche per pochi giorni, io ne sono innamorato, e’ stato come il colpo di fulmine fu nel lontano 1974 appena quattordicenne che misi piede sull’isola, allora la nave non attraccava, del resto non esisteva un porto si scendeva dalla spalletta sulla “varcazza” e si veniva trasportati a remi in terra ferma, fu una delle mie prime vacanze con amici tutti più grandi di me e con la stessa passione: il mare. E’ quel mare mi rapì, mi accolse nel suo grande ventre scoprendo giorno dopo giorno tanti suoi abitanti, tanti suoi segreti.  Da allora quasi ogni anno ritorno a LINOSA come un suo abitante lontano per lavoro che ritorna dopo una lunga assenza  nella sua terra a riabbracciare i suoi cari. Negli anni tante cose ancora ho scoperto e tanti incontri ho avuto in regalo dal suo mare, ma quelli che più mi hanno emozionato sono l’incontro con la grande Cernia chiamata da me“cinquecento“ per la sua mole e la sua lentezza nei movimenti, bellissima e possente stava vicino alla sua tana non curandosi della nostra presenza e con il pesce LUNA venuto a trovarmi mentre in sosta di decompressione, purtroppo  dopo aver finito i fotogrammi della macchina fotografica, Pensavo alle immagini scattate, fece il giro intorno ad un paio di volte e dopo esaurita la sua curiosata scomparve nel blu. Tutte le immersioni sanno regalarci forti emozioni, da quelle con pareti mozzafiato coloratissime ricche di vita a quelle fatte in poca profondità dove l’incontro con cernie, saraghi, ricciolo, ecc. e’ assicurato. La  sera dopo cena  non dimenticate di gustare il “ baffo” termine inventato da me e alcuni amici per indicare la granita al limone e ai gelsi messi assieme che i bar del porto preparano in maniera sublime ma anche quella ai fichidindia merita la nostra attenzione. Questa è LINOSA, bella e solare, selvaggia e nera, incantevole e travolgente, un’isola ancora capace di incantare gli amanti della natura, questa e’ “L’ISOLA DEI SOGNI”.