IL MARE “… ed è qualcosa da cui non puoi scappare”
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IL MARE “… ed è qualcosa da cui non puoi scappare”
Ho accettato con vero piacere, in qualità di fotografo subacqueo veterano, di fare la presentazione di questa mostra del mio concittadino Giovan Battista Ombrello.
Giovanni è un fotografo a tuttotondo, infatti spazia dalla fotografia di monumenti alla fotografia artistica, dal biancorero al colore, dal nudo alla macrofotografia, dalla foto col telefonino ed alla manipolazione del materiale sensibile Polaroid, alla fotografia subacquea, dalla camera oscura per pellicole alla post produzione digitale. E’ anche organizzatore di manifestazioni fotografiche e si occupa di documentazione, restauro, foto industriale, stile-life, moda, reportage sociale e turistico-ambientale.
La fotografia subacquea occupa quindi solo una parte della sua attività, ma ha al suo attivo collaborazioni con il GIASS (Gruppo Intervento Archeologia Subacquea Sicilia) a scavi e ricerche archeologiche subacquee ed è stato responsabile per le attività subacquee dell’associazione Argo Agrigento, ora responsabile per le attività subacquee di Acsi Palermofoto e Campus isola di Linosa.
Per uno che ha imparato a nuotare in una gebbia nella campagna palermitana, ne ha fatto di strada anzi di acqua specie nei fondali di Ustica e Linosa dove sono state fatte le foto di questa mostra.
La sua fotografia nasce da uno spirito estremamente libero ed istintivo; è alla continua ricerca dei molteplici cambiamenti della luce e della contrapposizione delle masse come nel caso della foto del pesce pappagallo maschio Sparisoma cretense sullo sfondo marino; è affascinato dal vedere e non vedere, dai forti contrasti fra luce e ombra, fra bianco e nero e da come l’illuminazione cambia significato a ciò che si vede, come nel caso della Protula bianca Protula tubularia .
Ama i particolari ed i primissimi piani che rivelano immagini piacevoli, incomprensibili ai più ma chiarissimi agli esperti (l’occhio vede quello che la mente sa) così i primissimi piani di un’attinia Aiptasia mutabilis o di una Condylactis aurantiaca, di una stella marina spinosa Coscinasterias tenuispina, di uno scorfano preso frontalmente Scophaena scrofa, di un vermecane Hermudices carunculata, di un riccio Paracentrotus lividus, di meduse come la Pelagia noctiluca o la Cotylorhiza tuberculata che possono sembrare criptici, si svelano ad un occhio esperto in tutta la loro chiarezza e riccheza di particolari.
L’Autore ama cogliere l’attimo fuggente come quello del mollusco Cymatium parthenopeum che si accinge a divorare una Halocinthya papillosa o il Tordo Pavone Symphodus tinca colto nell’attimo in cui ha staccato un rametto di alga per costruire il suo nido.
Ama la grafica degli Spirographis, delle Protule e dei ricci.
Di lui stesso dice: ”Giovanni è uno che ama il mare in modo così incondizionato da lasciare ipotizzare che nel suo patrimonio genetico siano ereditate cellule di Colapesce.”
Auguro a questa mostra ed all’Autore un grande successo di pubblico e di critica, ce ne sono tutti i presupposti.
Alberto Romeo
Tridente d’Oro- Accademia Internazionale delle Scienze e Tecniche Subacquee
Presidente Onorario Gruppo Ricercatori ed Operatori Subacquei
Primo Campione Italiano di Fotografia Subacquea